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IL REGISTRO GRACE

Nitrati per ridurre la severità dell’evento ischemico

Il costante incremento delle malattie cardiovascolari, imputabile all’invecchiamento della popolazione ed all’incongruo stile di vita, risulta un dato ormai incontrovertibile. Pur accennando ad una flessione, infatti, le stesse patologie rimangono ancora la prima causa di morte ed invalidità e, in ragione della loro elevata incidenza e della numerosità di ospedalizzazioni e re-ospedalizzazioni, la prima fonte di spesa per il SSN. In tale ambito, nel grande “calderone” delle patologie cardiovascolari, la cardiopatia ischemica è la prima responsabile, nei paesi occidentali ed in Italia, di tutti i decessi. Obiettivo imprescindibile per la corretta prevenzione cardiovascolare è, pertanto, giungere ad una cospicua riduzione nella comparsa della cardiopatia ischemica e delle sue complicanze. È noto - a questo proposito - che i farmaci “donatori” di monossido d’azoto (anche se la definizione non è biochimicamente appropriata: sicuramente si tratta di nitrati esogeni in grado di agire come nitrati endogeni) rappresentano una arma utilissima nella terapia della malattia coronarica e dello scompenso cardiaco. Ciò nonostante, recentemente, l’utilizzo di tale classe terapeutica è lievemente diminuito, probabilmente in relazione ai progressi della rivascolarizzazione coronarica conservativa, alla scarsità di trial “dedicati”, al fatto che un farmaco consolidato è oggetto di un numero di...continua a leggere
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