Shadowbox.init(); Il Sig. Alfredo, 81 anni ben portati, marmista da anni in pensione, si reca in Pronto Soccorso per una sintomatologia insorta da almeno 3 ore e caratterizzata da dispnea per sforzi lievi, nausea e riscontro di bassi valori tensivi (90/65 mmHg). In anamnesi cardiopatia ipertensiva, BPCO di grado moderato, diabete mellito di tipo 2 ed ipertrofia prostatica benigna. Al proprio domicilio il Sig. Alfredo assume ramipril 10 mg/die, carvedilolo 12,5 mg bid, ASA 100 mg/die, insulina glulisina (VIII UI s.c tid), insulina glargine (XV UI s.c la sera) e dutasteride 0,5 mg/die. Gli esami ematochimici eseguiti in urgenza mostrano elevazione degli indici di miocardiocitonecrosi (cTnI 2.37, CK-MB 7.67 mg/dL, Mb 127 mg/dL), livelli glicemici a digiuno pari a 169 mg/dL, anemia macrocitica e funzione renale ai limiti superiori di norma (creatininemia 1.31 mg/dL, azotemia 74 mg/dL). Una emogasanalisi non documenta alterazioni degne di nota (pH 7.37, PaO2 77 mmHg, PaCO2 42 mmHg, HCO3- 25, sO2 92%). Dal punto di vista strumentale, l’ECG mostra ritmo sinusale (FC 78 bpm), ST sottoslivellato nelle derivazioni II, III e aVF e T di aumentata voltaggio nelle derivazioni V2 e V3 (Figura 1). L’ecocardiogramma evidenzia ipocinesia a carico della parete inferiore del ventricolo...continua a leggere