Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Eisen del Rabin Medical Center di Petah-Tikva (Israele). Partendo dal presupposto che l'acido urico è elevato nei pazienti con sindrome metabolica e vi è una possibile associazione con eventi coronarici, non essendo chiara l’associazione con il rischio futuro di insufficienza cardiaca, i ricercatori hanno voluto valutare l'associazione tra i livelli di acido urico e il rischio di insufficienza cardiaca nei pazienti con malattia coronarica stabile (CAD). È stata eseguita un'analisi di coorte retrospettiva tra i 2.939 partecipanti allo studio sul bezafibrato in prevenzione dell’infarto miocardico, valutando l’incidenza a lungo termine (fino a 8 anni di follow up in relazione ai valori di uricemia) del rischio di insufficienza cardiaca. Tra i pazienti con elevati livelli di uricemia, c'è stato un maggior numero di uomini, ipertensione...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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