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Ruolo prognostico della RMN nei pazienti con aritmie ventricolari
Fonte: J Am Coll Cardiol Img. 2013;6(3):335-344. doi:10.1016/j.jcmg.2012.09.012.

L'obiettivo di questo studio è stato quello di verificare se la fibrosi rilevata con late-gadolinium enhancement alla risonanza magnetica cardiaca (LGE-RMN) è un predittore indipendente di eventi cardiovascolari avversi nei pazienti affetti da aritmia ventricolare. Un totale di 373 pazienti consecutivi con tachicardia ventricolare sostenuta (VT) (n = 204) o tachicardia ventricolare non sostenuta (TVNS) (n = 169) sono stati sottoposti a LGE-RMN. Il gruppo è stato seguito prospetticamente per un periodo medio di 2,6 anni (range tra 11 mesi e 11 anni). L'end point era un composito di morte cardiaca/arresto cardiaco, nuovo episodio di tachicardia ventricolare sostenuta, appropriate scariche di ICD. La frazione di eiezione media del ventricolo sinistro (LVEF) è stata del 60 ± 13%. La presenza di fibrosi era un forte predittore indipendente di outcome primario per tutti i gruppi...continua a leggere

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