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La dimensione finale dell’area infartuata misurata con risonanza magnetica cardiaca in pazienti con STEMI predice gli outcome a lungo termine!
Fonte: Eur Heart J Cardiovasc Imaging 2013, 14 (4): 387-395.doi: 10.1093/ehjci/jes271.

Dai risultati di questo studio emerge che la valutazione, effettuata tramite risonanza magnetica cardiaca (CMR), delle dimensioni finali dell’area infartuata a 3 mesi da un episodio di infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI) fornisce informazioni prognostiche indipendenti in aggiunta ai già noti fattori di rischio, tra cui la frazione di eiezione (LVEF). Il Dott. Longborg ed i suoi colleghi hanno condotto questo studio osservazionale in cui è stata misurata la dimensione finale della zona infartuata, tramite sequenze late gadolinium enhancement CMR, a distanza di 3 mesi dopo il ricovero in 309 pazienti con diagnosi di STEMI. L'end point clinico era un end point composito di mortalità per tutte le cause ed ospedalizzazione per insufficienza cardiaca. Durante un follow-up medio di 807 giorni (range 669-1117 giorni) sono stati registrati 35 eventi (5...continua a leggere

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