Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Lu KJ dell’Università di Melbourne (Australia). Essendo l’anemia e la malattia renale cronica comuni nei pazienti con insufficienza cardiaca (HF) e associati ad esiti avversi, i ricercatori hanno voluto analizzare l'effetto della sindrome anemica cardiorenale (SACR), definita come anemia (emoglobina < 13,0 g/L per gli uomini, < 12,0 g/L per le donne), malattia renale cronica (stadio 3 o superiore: velocità di filtrazione glomerulare < 60 ml / min/1.73 m2), in pazienti ambulatoriali con scompenso cardiaco. Sono stati arruolati 748 pazienti consecutivi (dal 2000 al 2005) con scompenso cardiaco (n = 748). L'end point primario è stato la mortalità per qualsiasi causa. Il follow-up medio è stato di 2,5 ± 1,6 anni. La frazione di eiezione ventricolare sinistra < 45% era presente nel 70% dei pazienti. ACE-inibitori, β bloccanti e...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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