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Un automonitoraggio glicemico intensivo migliora il compenso glicemico
Fonte: Diabetes Care. 2013; doi: 10.2337/dc13-0092.

Questo studio ha valutato l’effetto di un monitoraggio glicemico intensivo (SMBG), strutturato nel tempo e nella frequenza, in pazienti diabetici di tipo 2. Lo studio, della durata di 12 mesi, ha coinvolto 1.024 pazienti non insulino-trattati (valore di emoglobina glicata medio HbA1c 7.3% [IQR, 6.9-7.8%]). 501 pazienti sono stati randomizzati ad un automonitoraggio intensivo (ISM) con 4 punti glicemici eseguiti 3 giorni a settimana; 523 pazienti, invece, sono stati randomizzati ad un controllo attivo (AC) con profili glicemici con 4 punti eseguiti al basale, a 6 e 12 mesi. C’è stata una maggiore riduzione di HbA1c a 12 mesi con ISM (-0.39%) rispetto ai pazienti nel gruppo AC (-0.27%), con una differenza tra gruppi di -0.12% (95% CI, da -0.210 a -0.024; P=0.013). Più pazienti nel gruppo ISM hanno raggiunto riduzioni clinicamente significative di HbA1c (>0.3, >0.4, o >0.5%) alla fine dello studio (P<0.025)....continua a leggere

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