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La frequenza respiratoria predice gli esiti dopo infarto miocardico acuto
Fonte: Eur Heart J (2013) 34 (22): 1644-1650.

La stratificazione del rischio dopo infarto miocardico acuto (IM) rimane imperfetta e si cercano nuovi indici che potrebbero migliorare la valutazione del rischio post-IM. Un totale di 941 pazienti (età media 61 anni, 19% donne) con infarto miocardico acuto sono stati arruolati tra il maggio 2000 e il marzo 2005. L'ultimo follow-up è stato eseguito a maggio 2010. Il principale obiettivo era la mortalità totale durante un periodo di follow-up di 5 anni. I pazienti sono stati sottoposti a 10 min di registrazione a riposo della frequenza respiratoria entro 2 settimane dopo IM in aggiunta alla misurazione della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) ed alla valutazione clinica standard, compreso il punteggio GRACE. Durante il follow-up, 72 pazienti sono morti. La frequenza respiratoria era un predittore significativo di morte in analisi univariata (hazard ratio 1,19 per 1/min, intervallo di confidenza 95%: 1,12-1,27),...continua a leggere

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