La sperimentazione con otamixaban, un nuovo anticoagulante, ha aumentato significativamente la percentuale di sanguinamenti maggiori e minori senza ridurre la mortalità o l’incidenza di ischemia miocardica rispetto alla terapia standard attualmente raccomandata in pazienti con NSTE-ACS (sindromi coronariche acute senza-sopraslivellamento ST), per i quali è indicata una strategia invasiva precoce. Questi sono i risultati del TAO (Treatment of Acute Coronary Syndromes with Otamixaban) trial presentati al Congresso ESC 2013 ad Amsterdam. Lo studio TAO non è riuscito a raggiungere il suo end point primario di superiorità dell’otamixaban, un inibitore del fattore Xa iniettabile, rispetto ad una combinazione di UFH (eparina non frazionata) ed eptifibatide in pazienti NSTE-ACS con rischio da moderato ad alto, candidati ad essere sottoposti ad angiografia e, potenzialmente, a successiva PCI (intervento coronarico...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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