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Il numero delle particelle HDL (HDL-P) misurate con spettroscopia RMN sono miglior predittore del rischio residuo
Fonte: ESC Congress 2013 Amsterdam.

In un contesto di terapia ipocolesterolemizzante con statine ad alto dosaggio, i livelli di colesterolo HDL misurati chimicamente (HDL-C) potrebbero non essere in grado di predire in modo accurato il rischio cardiovascolare residuo dei pazienti. Ulteriori Informazioni si possono ottenere con maggior precisione valutando il numero delle particelle HDL (HDL-P) con spettroscopia RMN. A dirlo sono i risultati di un'analisi dei dati dello studio JUPITER, presentati da Samia Mora del Brigham and Women's Hospital di Boston (Stati Uniti) al Congresso dell'European Society of Cardiology - ESC 2013. Lo studio JUPITER, condotto su 17.800 pazienti caratterizzati da livelli basali di colesterolo LDL <130 mg/dl, con anamnesi negativa per patologie cardiovascolari e alti livelli di hsCRP, seguiti in media per due anni (Ridker PM et al. N Engl J Med 2008;359:2195-07), ha spiegato Samia Mora, aveva verificato che il trattamento con...continua a leggere

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