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Nei pazienti con insufficienza cardiaca, la riduzione, nel breve termine, del NT-proBNP ottenuto con l’utilizzo dell’ivabradina è strettamente correlata con il grado di riduzione della frequenza cardiaca
Fonte: Clin Cardiol. 2013 Aug 8. doi: 10.1002/clc.22183.

Queste sono le conclusioni dello studio coordinato da Sargento L del Pulido Valente Hospital di  Lisbona North Hospital Centre, Lisbon, Portugal. Essendo la riduzione della frequenza cardiaca nei pazienti con insufficienza cardiaca (HF) sistolica una pietra angolare della terapia, lo scopo dei ricercatori è stato il valutare l'effetto a breve termine della riduzione della frequenza cardiaca con l'ivabradina sul NT-proBNP nei pazienti ambulatoriali con sistolica. La scelta dell'ivabradina è dovuta alla capicità del farmaco nel migliorare la sopravvivenza e favorire il rimodellamento del ventricolo sinistro, riducendo la frequenza cardiaca a riposo. Sono stati inclusi 25 pazienti ambulatoriali con HF sistolica in terapia medica ottimale (80% su ACE-inibitori, il 56% in spironolattone, e il 88% in β-bloccante terapia), con frazione di eiezione del ventricolo sinistro <40%, in ritmo sinusale e FC >...continua a leggere

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