Inoltre, il rischio di ictus influenza in modo significativo l'uso degli anticoagulanti orali (OAC) tra quelli con basso rischio di sanguinamento, mentre in quelli con elevato rischio di sanguinamento vi è un uso sempre minore di OAC indipendentemente dal rischio di ictus. Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Cullen MW della Mayo Clinic University di Rochester (USA). Partendo dal presupposto che i pazienti con fibrillazione atriale (FA) a più alto rischio di ictus traggono il maggior beneficio dalla terapia con gli OAC, tuttavia tali pazienti sono quelli che paradossalmente hanno meno probabilità di ricevere gli OAC. Pertanto i ricercatori hanno voluto valutare l'associazione tra ictus e rischio di sanguinamento nei pazienti trattati con gli OAC. E’ stato valutato l'uso degli OAC tra i 10.098 pazienti ambulatoriali con FA iscritti nel 2010-2011 nel Registro ORBIT-AF. Gli OAC...continua a leggere