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La triplice terapia antitrombotica predispone i pazienti ad un aumentato rischio di gravi complicanze emorragiche indipendentemente dall’INR
Fonte: Circ Cardiovasc Interv. 20136(4):444-51.

Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Naruse Y dell’Università di Tsukuba, Giappone. E' noto che la triplice terapia antitrombotica aumenta il rischio di emorragie nei pazienti sottoposti ad intervento coronarico percutaneo (PCI) ma non è chiaro se il buon controllo del range terapeutico dell’INR sia associato ad una ridotta insorgenza di complicanze emorragiche nei pazienti sottoposti a triplice terapia antitrombotica. I ricercatori hanno incluso 2.648 pazienti (70 ± 11 anni; 2.037 uomini) sottoposti a PCI con stent in terapia con duplice terapia antiaggregante con o senza il warfarin. Gli end point dello studio erano il verificarsi di gravi complicanze emorragiche (MBC), grandi eventi cardiaci e cerebrovascolari e morte per tutte le cause. Di questi 2.648 pazienti, 182 (7%) pazienti hanno ricevuto warfarin. Dopo un follow-up medio di 25 mesi (range interquartile, 15-35 mesi), MBC si...continua a leggere

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