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LA DENERVAZIONE RENALE, IN PAZIENTI CON IPERTENSIONE RESISTENTE E INSUFFICIENZA RENALE CRONICA, PUO’ RALLENTARE LA PROGRESSIONE DELLA MALATTIA RENALE?

I risultati di uno studio pilota....

E’ noto come ci sia una stretta associazione tra ipertensione arteriosa, insufficienza renale cronica (IRC) e malattia cardiovascolare. Diversi studi effettuati su pazienti con IRC mostrano come la riduzione del filtrato glomerulare (eGFR) sia frequentemente associata a ipertensione arteriosa farmaco resistente (IFR) [1]. Inoltre, come evidenziato da alcune metanalisi, l’insufficienza renale cronica rappresenta un fattore di rischio cardiovascolare indipendente [2]. In particolare, una metanalisi di studi prospettici randomizzati controllati che coinvolgevano pazienti diabetici e non affetti da malattia renale cronica, dimostrava come l’ottimale controllo dei valori di pressione arteriosa (PA) era associato ad un miglior andamento della funzione renale. Le più recenti terapie sperimentate con lo scopo di rallentare la perdita di funzione renale, come ad esempio l’impiego in associazione di farmaci ACE-inibitori e bloccanti del recettore dell’angiotensina II oppure il nuovo farmaco Bardoxolone, si sono dimostrate inefficaci o gravate da un alto numero di eventi avversi. Inoltre, modelli sperimentali animali e studi condotti su pazienti hanno dimostrato che, un’intensa attivazione del sistema nervoso simpatico in soggetti con ipertensione arteriosa contribuisce in maniera significativa al declino della funzione renale....continua a leggere

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