Al Congresso Europeo di Cardiologia (ESC), che si è tenuto a Roma a fine agosto 2016, i riflettori sono stati puntati sulla lotta all’ipercolesterolemia. Le nuove Linee Guida sulle dislipidemie introducono, nella rosa delle opzioni terapeutiche disponibili, la nuova classe degli inibitori della proteina PCSK9 in pazienti:
a rischio molto elevato, con persistenza di livelli elevati di colesterolo LDL (C-LDL), nonostante il trattamento alla massima dose tollerata con statine, in combinazione con ezetimibe o in pazienti con intolleranza alle statine (raccomandazione di classe II b, classe di evidenza C) affetti da ipercolesterolemia familiare (FH) e malattia cardiovascolare (CV) o compresenza di altri fattori che li rendono particolarmente suscettibili al rischio di coronaropatia, come altri fattori di rischio CV, storia familiare, livelli elevati di lipoproteina a, Lp(a), o intolleranza alle statine (raccomandazione di classe II a, livello di evidenza C).I dati derivati da studi sull’efficacia e sulla sicurezza di evolocumab hanno confermato il suo ruolo in diversi scenari clinici. Il farmaco è in grado di ridurre i valori di C-LDLe di Lp-a in tutte e quattro le categorie di rischio ESC/EAS (molto alto [VHR], alto [HR], moderato e basso), secondo la ricerca presentata da Erik SG Stroes...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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