L’attacco è stato sferrato. Forse una nuova era nel trattamento della patologia valvolare aortica degenerativa calcifica senile è iniziata. La valvulopatia più frequente oggi nel mondo occidentale nei pazienti di età superiore ai 65 anni ha un nuovo nemico: la TAVI (transcatheter aortic valve implantation). Al di là dello spot, vediamo in dettaglio come stanno davvero le cose. È di dominio comune che la stenosi aortica degenerativa calcifica è la valvulopatia più frequente nel mondo occidentale e che è strettamente ed intimamente legata all’invecchiamento della popolazione. È altrettanto noto a tutti che l’unica terapia che ha dimostrato un vero e reale impatto sulla prognosi dei pazienti colpiti è la sostituzione valvolare chirurgica, data la prognosi altamente infausta nel momento in cui questa diventa sintomatica (Figura 1). Per ultimo, ma non certamente meno importante, circa un terzo dei pazienti affetti da stenosi valvolare aortica severa non viene sottoposto a sostituzione valvolare chirurgica per diversi motivi, tra i quali l’età e/o la coesistenza di altre patologie (coronaropatia ostruttiva severa, vasculopatia polidistrettuale, insufficienza renale cronica, broncopneumopatia cronica ostruttiva, diabete mellito etc.) che fanno ritenere l’intervento chirurgico troppo ad alto...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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