Dissezione spontanea dell'arteria coronaria: caratteristiche cliniche, trattamento e prognosi
Fonte: Circulation 2012; 126: 579-588.

La dissezione spontanea dell'arteria coronarica (SCAD) è un evento coronarico acuto di origine incerta. Le caratteristiche cliniche e la prognosi rimangono non chiare. Questo studio retrospettivo monocentrico ha arruolato 87 pazienti con SCAD confermata angiograficamente. Sono stati valutati l’incidenza, le caratteristiche cliniche, le modalità di trattamento. L’outcome in ospedale, il rischio a lungo termine di recidiva SCAD o di eventi avversi cardiaci maggiori. L'età media era 42,6 anni, 82% era di sesso femminile. Lo sforzo estremo di esordio SCAD era più frequente negli uomini (7 su 16 contro 2 di 71, P<0,001) e lo stato post-partum è stata osservata in 13 delle 71 donne (18%). La presentazione è stata STEMI nel 49% dei casi. Una SCAD multivasale è stata trovata nel 23% dei casi. Un Iniziale trattamento conservativo (31 su 87) e di by-pass aortocoronarico (7 di 87) erano associati ad un decorso non complicato in ospedale, considerando che l'intervento coronarico percutaneo è stato complicato da problemi tecnici in 15 dei 43 pazienti (35%) e 1 decesso. Durante un follow-up medio di 47 mesi (range interquartile, 18-106 mesi), è stata registrata SCAD recidiva in 15 pazienti, tutti di sesso femminile. A 10 anni il tasso di eventi cardiaci avversi maggiori (morte, insufficienza cardiaca, infarto miocardico e la reiterazione di SCAD) è stato stimato del 47%. Displasia fibromuscolare dell'arteria iliaca è stata identificata tra l'altro in 8 su 16 angiografie femorali (50%) verificatesi prima del posizionamento del dispositivo di chiusura e nelle arterie carotidee di altri 2 casi con dissezione carotidea. La SCAD colpisce i giovani, nella popolazione prevalentemente femminile; spesso si presenta come STEMI. Anche se in ospedale la mortalità è bassa, indipendentemente dal trattamento iniziale, l'intervento percutaneo coronarico è associato ad alti tassi di complicanze. I rischi di ricorrenza di SCAD e di eventi avversi cardiaci maggiori nel lungo termine, sottolineano l'esigenza di un attento follow-up. La displasia fibromuscolare è un'associazione nuova e un potenziale fattore scatenante.