La persistenza di sincope, nonostante terapia medica in pazienti con cardiomiopatia ipertrofica (CMI) è attualmente considerata una indicazione per la miectomia chirurgica. Questo studio esamina per la prima volta gli effetti a lungo termine sulla sincope ricorrente e sulla sopravvivenza dopo la miectomia chirurgica. 239 pazienti con CMI e storia di sincope sottoposti a miectomia (età media 48 ± 17 anni; 56% di uomini) sono stati confrontati con pazienti di pari età e sesso con CMI e sincope trattati solo con terapia medica (età media 51 ± 16 anni; 59% di uomini) per un tempo di follow-up di 4,7 anni (0.8, 11.3). Il tasso di recidiva di sincope è stato dell'11% nel gruppo chirurgico e del 40% nel gruppo medico (p<0,0001) e sono stati identificati come fattori di base predittivi di sincope ricorrente la presenza di episodi sincopali molteplici, la presenza di un'ostruzione all'efflusso ventricolare sinistro ed il riscontro anamnestico di episodi sincopali recenti. La sopravvivenza libera da tutte le cause di mortalità era maggiore nei pazienti sottoposti a chirurgia che nei pazienti in terapia farmacologica (10 anni stima di 82 ± 4% vs 69 ± 4%, p=0,01). Pertanto, questo studio conclude che la miectomia in pazienti con CMI e sincope si associa ad una riduzione della ricorrenza della stessa e ad un aumento della sopravvivenza.