No all'impiego della digossina nella FA con e senza insufficienza cardiaca
Fonte: Eur Heart J 2012; Nov 27.

Gli autori in questo lavoro si sono chiesti se la digossina contribuisca in modo indipendente alla mortalità nei pazienti con fibrillazione atriale (FA). Questo lavoro è stato basato su una analisi post-hoc dello studio AFFIRM (Atrial Fibrillation Follow-up Investigation di Rhythm Management). Nel complesso il 69,4% dei pazienti ha ricevuto digossina durante lo studio. In un'analisi multivariata che includeva più variabili confondenti, la digossina è stata associata indipendentemente ad un rischio di mortalità del 41% più elevato per qualsiasi causa, un rischio del 35% più elevato di mortalità cardiovascolare ed un rischio del 61% più elevato di morte aritmica. Un'associazione significativa tra l'uso di digossina e la mortalità per tutte le cause è stata riscontrata in pazienti con e senza insufficienza cardiaca. Infine, gli autori hanno concluso che la digossina è associata ad un rischio significativamente più elevato di morte nei pazienti con FA, indipendentemente dallo stato di insufficienza cardiaca. Un ampio studio di coorte svedese ha riferito che la digossina è stata associata con un rischio del 42% più elevato di morte nei pazienti con fibrillazione atriale senza insufficienza cardiaca. Inoltre, una analisi post-hoc dello studio Val HeFT (Valsartan Heart Failure), ha evidenziato che la digossina era indipendentemente associata con un rischio superiore del 28% di morte nei pazienti con insufficienza cardiaca. Il presente studio fornisce ulteriori prove che la digossina dovrebbe essere evitata per il controllo della frequenza nei pazienti con fibrillazione atriale, tanto più che è meno efficace dei beta bloccanti e dei calcio-antagonisti.

 
ALFIO BIANCHI
Di quel 70% di soggetti che assumeva digossina nell'AFFIRM quanti erano ischemici ? I dati degli outcomes sembrano impressionanti .
Occorre riflettere nell'utilizzo ma targettare sempre il trattamento ad ogni paziente.
inserito il: 18-12-2012 10:02
 
 
NADIA SALA
Interessante e tutto sommato prevedibile, visto che cmnq la digossina aumenta il consumo di ossigeno. Non vedo più spazi di utilizzo per qs vecchio farmaco. Qlcn ne vede?
inserito il: 18-12-2012 10:24
 
 
FERNANDO SANTUCCI
povera vecchia digossina e' vero che non servi più, a te l'onore delle armi....
inserito il: 18-12-2012 10:39
 
 
MAURIZIO NEGRELLI
ma come erano i valori della digossinemia nei pazienti che hanno avuto eventi ?
inserito il: 18-12-2012 10:52
 
 
GIANFRANCO BAGGIONI
La digossina non aumenta il consumo di ossigeno ma lo diminuisce attraverso vari meccanismi non ultimo la modulazione del sistema simpatico.Inoltre vorrei fare notare che questi dati provengono da studi post hoc non privi di bias. Lo studio DIG RANDOMIZZATO ha evidenziato nel gruppo digossina una diminuzione dei ricoveri per scompenso e nessun aumento della mortalita'.
inserito il: 18-12-2012 10:59
 
 
EDI MEDICA
Per anni abbiamo ammazzato pazienti con FA somministrandogli digossina per il controllo della frequenza?
inserito il: 18-12-2012 11:09
 
 
LEONARDO SARACINO
d'accordo col collegaBaggioni e con EDI Medica...rapporto costo/beneficio o.K.x esperienza a letto del malato...digoxinemia di conrollo periodica!
inserito il: 18-12-2012 11:42
 
 
DIONISIO PASCUCCI
Sono stati esclusi gli altri fattori di rischio abituali ( fumo - diabete - ipertensione - BMI - squilibri elettrolitici - insufficienza renale - dislipidemie - etc. - etc.) ?????????
inserito il: 18-12-2012 13:32
 
 
GIORGIO IOLI
La digossina serve ancora nei fibrillanti quando non riesci a controllare la frequenza solo con i beta bloccanti
inserito il: 18-12-2012 13:58
 
 
VALERIO DI LIBERATO
Sono completamente d’accordo con il collega Baggioni : la digitale non aumenta il consumo di ossigeno. Attraverso un complicato ed articolato meccanismo d’azione, mediato da Na++, K++ e Ca++ , e con intervento finale della Calmodulina , la digitale aumenta l’inotropismo della muscolatura cardiaca, ma, quello che è più importante, senza consumo di energia (di O2).
In questo studio peraltro non si parla mai di digoxinemia, né è dato sapere a che valori di digoxinemia la digitale diventava … “cattiva”. Ed invece questo valore è fondamentale nella terapia digitalica . Valori da 0,5 a 0,8 ng/L, e non più di 1 ng/L, sono valori certamente sicuri. Ed in Clinica dal Prof. Condorelli facevamo ogni giorno fiumi di digossina endovena ai pazienti ricoverati senza dover mai lamentare alcun incidente, ma anzi mettendo in evidenza tutta l’efficacia clinica di questa molecola ora tanto bistrattata.
inserito il: 18-12-2012 14:14
 
 
VITTORIO FABBROCINI
VITTORIO FABBROCINI
E' interessante quanto riportato dalle ricerhe sui possibili danni della digossina nei soggetti fibrillanti, ma ancora più interessante quanto viene detto a tal proposito nelle osservazioni dei colleghi che mi hanno preceduto. Indubbiamente per noi che negli anni passati abbiamo "maneggiato" la digitale in tutti i soggetti fibrillanti, con o senza manifestazioni di scompenso, e per anni abbiamo rilevato gli attesi benefici dell'antico farmaco, ci diciamo un poco scettici alle suaccennate rivelazioni.
Certamente va detto che oggi vengono impiegate molecole nuove di farmaci, come i betabloccanti, in modo ed in quantità diverse da come usati nel passato. Ciò potrebbe dare dei risultati diversi nell'uso della digitale, che tuttavia andrebbero confermati con una ricerca più accurata e con controlli della digossinemia e delle condizioni coronariche dei soggetti in esame. Solo dopo, e con gli identici risultati rilevati, potremmo dire di mandare "in soffitta" l'antico "cavaliere", vittorioso di tante battaglie, come la digitale.
inserito il: 18-12-2012 18:01
 
 
DAMIANO CANADE'
Sarebbeb importante sapere se questi pz. ricevevano solo digossina o se erano in terapia per la patologia di base e per loscompenso.
inserito il: 19-12-2012 17:58
 
 
NADIA SALA
Piccola provocazione :
se la digitale riduce il consumo di O2, ha effetto inotropo positivo (anche se in verità' e' un falso effetto isotropo positivo, in quanto non aumenta la forza di contrazione ma solo la velocità' di contrazione), ha effetto cronotropo negativo (che aumentando il tempo di riempimento diastolico,in teoria dovrebbe migliorare la gettata sistolica) , perché' bandirla dall'utilizzo nello scompenso?
inserito il: 19-12-2012 19:04
 
 
GIANFRANCO BAGGIONI
In realta' la digitale nei soggetti in ritmo sinusale e con scompenso cardiaco non aumenta la mortalita' e diminuisce le ospedalizzazioni per recidiva di scompenso. Non capisco perche' bandirla come opzione terapeutica. Le linee guida seguono le "mode " e sopratutto le opinioni e forse gli interessi delle aziende. Infatti cambiano ogni anno anche dopo uno studio non completamente convincente. La digitale non rende piu' nulla da un punto di vista economico.Con cio' non voglio dire che non esistono farmaci piu' efficaci e meglio tollerati nello scompenso cardiaco.
inserito il: 19-12-2012 21:49
 
 
ANTONIO BONORA
Non ho la pretesa di aggiungere altre considerazioni a quanto già detto dai Colleghi nè di negare gli indubbi effetti favorevoli della digossina e sono anche d'accordo nel ritenere che a volte farmaci "vecchi" vengano ritenuti sorpassati senza aeguata rivalutazione!
E' però indubbio che vi sia la tendenza, anche da parte dei cardiologi, ad impiegare troppo spesso la digitale nel controllo in acuto della frequenza cardiaca! Mi piacerebbe infatti sapere che efficacia si può attendere in questo ambito dalla digitale in pazienti che non siano già in terapia digitalica, dove la digitalizzione "rapida" necessita comunque di alcune ore di tempo!
inserito il: 20-12-2012 00:26
 
 
GIOVANNI MAVILIO
ormai con l'utilizzo di beta bloccanti selettivi indicati anche nello scompenso, la digossina non ha più motivo di essere utilizzata..credo possa tramontare una molecola utilizzata per decenni anche in gran numero di anziani bronchitici cronici senza che ce ne fosse indicazione.
inserito il: 20-12-2012 09:15
 
 
SALVATORE CORALLO
Valutato il rischio/beneficio dal p.d.v. clinico ed il miglioramento clinico e soggettivo del paziente senza trascurare il bassissimo costo della terapia digitalica che resiste da oltre 200 anni,nello scompenso cardiaco anche se non migliora la prognosi la digitale migliora la qualità della vita e riduce,
associata ai farmaci più "moderni"le ospedalizzazioni. Per la Fibrillazione atriale ad elevata f.c. la riduzione è comprovata dalla lunga esperienza : Infine negli anziani,usata con cura(l'effetto clinico è differente dal range
della concentrazione dosabile)tenendo presente la funzione renale ed il quadro elettrolitico)il farmaco è maneggevole e benefico anche se oggi, se fosse presentata come molecola nuova alla FDA forse non passerebbe il vaglio per tutti gli effetti ora noti .
inserito il: 20-12-2012 22:26
 
 
FRANCO ISOLA
la strada più "breve" non è sempre la più sicura!!!
inserito il: 20-12-2012 23:31
 
 
DIEGO LERTORA
bisogna capire di quale tipo di scompenso cardiaco si tratti in pz. con FA ta; nello scompenso diastolico la digossina non andrebbe utilizzata.
D. Lertora
inserito il: 21-12-2012 09:26
 
 
FABRIZIO PROIETTI
“Il buon senso, che già fu caposcuola,/
Ora in parecchie scuole è morto affatto:/
La scienza sua figliola/
L’uccise per veder com’era fatto “

Giusti
inserito il: 22-12-2012 12:18
 
 
DOMENICO GALASSO
Lo studio AFFIRM eVal-HeFT confermano il più elevato indice di morte nei pazienti con fibrillazione atriale in trattamento con digossina.
L'uso dei betabloccanti viceversa si associa a significative prove di efficacia e di ridotta mortalità
inserito il: 23-12-2012 20:38
 
 
VALERIO DI LIBERATO
Lo studio AFFIRM dimostra che nella F.A. cronica è più importante controllare la frequenza cardiaca , che non l’aritmia stessa. Non mi pare si parli di digitale e di mortalità connessa al suo uso.
Lo Studio Val-HeFT non parla affatto di Fibrillazione atriale, ma prende in esame pazienti con scompenso cardiaco e dimostra una significativa riduzione della mortalità e della morbilità in coloro che assumevano il Valsartan rispetto al placebo.
Di quali studi AFFIRM e Val-HeFT parla il collega?
Di Liberato Valerio
inserito il: 24-12-2012 03:07
 
 
GIUSEPPE MARANI
Sono totalmente in disaccordo con chi vorrebbe mandare la digossina in soffitta. Personalmente la uso raramente, solo per il controllo della f.c. nalla f.a. e in chi non tollera un adeguato dosaggio del betabloccante. E superfluo ricordare che essendo un farmaco con ristretto indice terapeutico, elevato volume di distribuzione, lunga emivita e fortemente dipendente dalla clearance renale va usato al più basso dosaggio che è in grado di genera effetto terapeutico, controllando periodicamente funzione renale ed elettroliti. Sfruttando le sue proprietà vago-mimetiche si riduce la frequenza cardiaca, si migliora il riempimento diastolico senza ridurre la pressione arteriosa e quindi si migliora il compenso cardiaco e la sintomatologia del paziente. La pericolosità della digitale è soprattutto legata alla scarsa conoscenza della molecola ed al suo uso non appropriato. Non permettiamo che metanalisi e grandi trial randomizzati dove si mescolano mele con pere spazzino via molecole così efficaci ed utili in casi selezionati e sotto stretto controllo medico.
inserito il: 29-12-2012 17:09
 
 
GIUSEPPE SCHIPANI
i beta bloccanti non riducono solo la frequenza cardiaca ma fanno molto e tanto di più, ma alcuni pazienti rispondono solo alla digitale per la riduzione della frequenza cardiaca.
inserito il: 30-12-2012 19:35
 
 
PAOLO SANGIORGIO
E'vero ch ei beta bloccanti nella FA sono molto utili soprattuo in termini di protezione da eccessivi incrementi di frequenza cardiaca soprattutto in corso di attività fisica. tuttavia la digitale se usata con buon senso monotorando range, elettroliti e crestinina può avere un suo spazio di impiego. qualora arrivasse un nuovo studio metodologicamente corretto dimostrastivo di un aumento di mortalità allora non la utuilizzerei più
inserito il: 02-01-2013 10:05
 
 
GAETANO BUTA
Sono assolutamente in disaccordo con quanto qui pubblicato o perlomeno è necessario stabilire come già detto nei commenti che è importantissimo IL DOSAGGIO DELLA DIGOSSINA
inserito il: 05-01-2013 13:23
 
 
MARIANO ARIGANELLO
Sono diversi decenni che si tenta di mandare in pensione la vecchia digossina...Ma l'esperienza clinica ci ha insegnato che in molti casi di Fa con scompenso sistolico il suo uso é estremamente efficace. Non facciamo di ogni erba un fascio!!
inserito il: 05-01-2013 20:09
 
 
GIUSEPPE SBARBARO
pensionare la dig mai. cosa. fare allora. nei pz bpco e fvm elevata e ef depressa. bisogna essere attenti al dosaggio. alle pat concomitanti. vedi studio dig. mai partire. con. 025mg. ideale o5 08 ng l il tasso ematico inoltre dig diminuisce. fc a riposo rispetto al betablocco che la riduce durante sforzo. entrambi hanno effetto sinergico nel modulare la fvm la pratica. medica quotidiana spesso manda ms più sicuri dei grandi trial. la dig. ha un solo punto vulnerabilissimo costa poco. meglio ablare. ablare. ablare ebbene vi cito un caso. clinico. significativo. pz di&5 a obeso diabetico iperteso. max 2accessi anno in ps per tachiaritmia soprav. emodinamicamente ben tollerata. ricovero per ablazione immediata. 2 successivi tentativi falliti dimesso. tvp con ep. etc non e deceduto e solo costato moltissimo al ssn siamo devastati. dalla crisi economica. dobbiamo. spendere. per salvare vite umane non per eliminare. sintomi farmaco curabili o per far casistiche ablative
inserito il: 06-01-2013 20:05
 
 
GAETANO BUTA
sono d'accordo con chi ha pubblicato quei versi di Giusti e con quanto scritto dal collega sbarbato

E' assurdo spendere soldi cateteri >>>DENARO PUBBLICO per avere irrisori vantaggi sulla mortalità altro che farmaci generici...la vera mafia è sui dispositivi BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DI DIRLO A VOCE ALTA
inserito il: 06-01-2013 21:32
 
 
LORENZO PIMPINI
se come dimostrato da questo studio la digossina sia "dannosa" in pz con e senza scompenso vi chiedo quali armi usare per un perfetto rate control se pz non risponde a terapia beta bloccante o calcio antagonista a dosaggio pieno? associare beta bloccante e calcio antagonisti? potenzianzo l'effetto inotropo negativo sopratutto in pz scompensati, non credo.
Pertanto, ritengo onde evitare l'ultima spaggia(ablate and pace) che l'associazione beta bloccante o calcio antagonista con la digossina sia una valida alternativa per un buon rate control monitorizzando digossinemia, elettroliti e creatinina.
inserito il: 30-01-2013 17:04
 
 
MARIO DE THOMATIS
manca nella news l'indicazione della digossinemia in questi pazienti!. Se viene mantenuta su livelli inferiori o eguali d 1 ng/ml ritengo assai improbabile che possa avere effetti negativi.E' lo stesso discorso di tutti i lavori che hanno affossato la digitale,vecchio farmaco che tende ad esser eliminato perche' assai poco remunerativo!
Mario De Thomatis
inserito il: 31-01-2013 18:41