Controllo aggressivo della funzione renale e progressione delle malattie croniche in pazienti anziani
Fonte: J Am Geriatr Soc - doi: 10.1111/jgs.16558. Online ahead of print.

A causa dei costi elevati e dell'eccesso di mortalità associata alle comorbifità, è necessario sviluppare approcci per ritardarne la progressione della cardionefropatia ipertensiva. L'ipertensione arteriosa (BP) è una condizione cronica comune e un fattore di rischio per molte altre condizioni croniche, che la rende un obiettivo ideale per l'intervento. Lo scopo di questa metanalisi era di determinare l'associazione tra il livello di controllo sostenuto della BP e la progressione della comorbidità. Si tratta di uno studio di coorte retrospettivo riguardante il trattamento per l’ipertensione arteriosa e la dislipidemia allo scopo di prevenire l'attacco cardiaco (ALLHAT) basate sulle richieste di accesso a Medicare. Un totale di 6.591 partecipanti allo studio ALLHAT afferenti a Medicare hanno effettuato misurazioni della BP sistolica (SBP) in otto o più visite ambulatoriali. Il controllo della SBP è stato classificato come inferiore a 140 mm Hg a meno del 50%, dal 50% a meno del 75%, dal 75% a meno del 100% e al 100% delle visite. La progressione delle comorbidità è stata definita dal numero di condizioni croniche incidenti, tra cui l'artrite, l'asma, la fibrillazione atriale, il cancro, le malattie renali croniche, le malattie polmonari ostruttive croniche, le malattie coronariche, la demenza, la depressione, il diabete mellito, l'insufficienza cardiaca, l'iperlipidemia, l'osteoporosi e l'ictus. L'analisi della sopravvivenza ad eventi ricorrenti è stata utilizzata per calcolare i rapporti di frequenza (RRs) per l'associazione del controllo sostenuto della SBP con la progressione della comorbidità. I risultati hanno evidenziato come sostenere il controllo della BP possa rappresentare un approccio efficace per rallentare la progressione e l’incidenza della patologie croniche.

  • Complicanze retiniche associate a SGLT2i e GLP1 agonisti: c’è chi vince e c’è chi perde
    Fonte: Eleftheriadou A, Diabetologia. 2024; doi: 10.1007/s00125-024-06132-5. La retinopatia diabetica e l'edema maculare sono tra le principali cause di perdita della vista nel diabete e colpiscono circa il 25% dei soggetti con diabete. Le classi di farmaci agonisti del GLP1 (GLP1-ra) e inibitori del SGLT2 (SGLT2i), noti per i loro benefici nella gestione del diabete, potrebbero influire anche su queste complicanze al di là del controllo glicemico. Uno studio ha valutato i loro effetti sulla retinopatia e l'edema maculare nei pazienti che utilizzano insulina, confrontando gli SGLT2i con un gruppo di controllo (solo insulina) e GLP1-ra con il gruppo di controllo e gruppo SGLT2i. Lo studio retrospettivo ha analizzato un vasto campione di circa due...leggi la news
  • Colchicina associata ad anakinra per ridurre recidive di pericarditi
    Fonte: Collini V, Andreis A, De Biasio M et al. Open Heart.2024 Mar 15;11(1):e002599. PMID: 38490715. PMCID: PMC10946365. DOI: 10.1136/openhrt-2023-002599. Sia l’anakinra che la colchicina hanno come target la via infiammatoria mediata dall’interleuchina-1 (IL-1). È stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo che ha reclutato 256 pazienti: 64 sono stati trattati con anakinra in monoterapia, mentre 192 con anakinra associato a colchicina. Dopo un follow-up di 12 mesi, è stato osservato che i pazienti trattati con duplice terapia hanno avuto una minore incidenza di recidive (rispettivamente, 18,8% vs 31,3%; p=0,036) e una sopravvivenza libera da eventi più lunga (p=0,025); all'analisi multivariabile, l'uso della colchicina ha prevenuto le recidive (HR 0,52, 95% CI 0,29-0,91; p=0,021). Pertanto l’aggiunta...leggi la news
  • Il peso cumulativo della pressione negli anni: rischio di emorragia cerebrale
    Fonte: Zhang Y, European Journal of Preventive Cardiology. 2024; doi: 10.1093/eurjpc/zwae147. Il legame fra ipertensione e rischio di emorragia cerebrale è stato spesso studiato ma senza raggiungere conclusioni definitive. Nell’ottica di fornire dati su larga scala, uno studio coinvolgente 12.398 partecipanti del China Kadoorie Biobank ha indagato la relazione tra le misure a lungo termine della pressione sanguigna (PA) e il rischio di emorragia intracerebrale (ICH) nel corso di cinque anni. Diverse misure riguardanti la misurazione della PA a lungo termine sono state analizzate, tra cui media, valore minimo, massimo, deviazione standard, coefficiente di variazione, variabilità media reale ed esposizione cumulativa alla PA (cumPA). I risultati hanno mostrato che per ogni aumento di deviazione standard...leggi la news
  • Carenza di vitamina D: possibile correlazione con malattie cardiovascolari?
    Fonte: Latic N, Erben R. G, et al. Int J Mol Sci. 2020 Sep 4;21(18):6483. PMID: 32899880. PMCID: PMC7555466. DOI: 10.3390/ijms21186483. La carenza di vitamina D è la carenza nutrizionale più comune e colpisce quasi un miliardo di persone in tutto il mondo. La vitamina D è nota soprattutto per il suo ruolo nell'assorbimento intestinale del calcio e nella mineralizzazione delle ossa. Tuttavia, nei cardiomiociti e nelle cellule endoteliali sono stati identificati il recettore della vitamina D (VDR) e l’enzima 1 α-idrossilasi, il che implica un ruolo della vitamina D nel sistema cardiovascolare. In particolare studi su modelli animali hanno dimostrato come la vitamina D svolga un ruolo fondamentale nella regolazione del tono vascolare e...leggi la news

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