Shunt interatriale: una strategia non efficace nello scompenso cardiaco
Fonte: ACC Congress 2024.

Lo studio RELIEVE-HF ha dimostrato che l’impianto di un dispositivo che causa uno shunt interatriale non determina un miglioramento significativo della prognosi. Questo studio è il primo trial randomizzato a confrontare l’impianto di questo dispositivo con una “procedura placebo” in pazienti con scompenso cardiaco a frazione d’eiezione ridotta o preservata. Un’analisi predefinita ha suggerito che lo shunt possa essere efficace in pazienti con scompenso a frazione d’eiezione ridotta e possa invece peggiorare la prognosi in pazienti con scompenso a frazione d’eiezione preservata. Il dispositivo valutato in questo studio crea una comunicazione fra l’atrio sinistro e l’atrio destro per consentire il passaggio di sangue da sinistra a destra, particolarmente quando la pressione nell’atrio sinistro sale, in modo da ridurre la pressione nell’atrio sinistro e nei polmoni. Lo studio ha randomizzato 508 pazienti in 94 centri. I partecipanti avevano uno scompenso cardiaco sintomatico nonostante una terapia ottimizzata. Il 40% aveva scompenso a frazione d’eiezione ridotta e il 60% a frazione d’eiezione conservata. I partecipanti sono stati randomizzati all’inserimento del dispositivo di shunt oppure una “procedura placebo”, in modo che il paziente e i medici (tranne gli operatori) non sapessero se il dispositivo fosse stato impiantato o no. Durante un follow-up di almeno 1 anno e fino a 2 anni, non sono state riscontrate differenze significative fra i gruppi in termini dell’endpoint primario, una combinazione gerarchica di morte per ogni causa, trapianto o impianto di dispositivo di assistenza ventricolare sinistra, ospedalizzazione per scompenso, peggioramento di scompenso gestito ambulatorialmente, variazione della qualità di vita (misurata come cambiamento del punteggio Kansas City Cardiomyopathy Questionnaire). I pazienti con scompenso a frazione d’eiezione ridotta hanno presentato un miglioramento in termini di tutti gli elementi di questo endpoint composito (in particolare meno ospedalizzazioni per scompenso), mentre i pazienti con scompenso a frazione d’eiezione preservata hanno presentato un aumento del rischio di morte oppure ospedalizzazione per scompenso. Non sono stati riscontrati eventi avversi cardiovascolari maggiori o eventi neurologici. Un miglioramento significativo della qualità di vita è stato riscontrato in tutti i gruppi (scompenso a frazione d’eiezione ridotta e preservata, ma anche shunt o placebo), suggerendo un importante effetto placebo. Ulteriori studi sono probabilmente necessari per verificare se, almeno nei pazienti con scompenso a frazione d’eiezione ridotta, un dispositivo di shunt interatriale possa essere efficace.

leggi anche
  • Nuove indicazioni dell’acido bempedoico: aperta la strada anche alla riduzione del rischio cardiovascolare
    Fonte: European Medicines Agency (EMA) March 2024. Meeting highlights from the Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) 18-21 March 2024 | European Medicines Agency (europa.eu). L’acido bempedoico, insieme agli inibitori di PCSK9 e all’RNA interferente inclisiran, è protagonista dall’attuale rivoluzione nel trattamento dell’ipercolesterolemia. L’acido bempedoico agisce inibendo l'ATP citrato liasi ed è in grado di ridurre i livelli di colesterolo LDL (LDL-C) dal 17 al 28% in aggiunta alla terapia ipolipemizzante con statine e/o ezetimibe. Attualmente è approvato per il trattamento dell’ ipercolesterolemia primaria o dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta e/o altra terapia ipolipemizzante nei pazienti non in grado di raggiungere gli obiettivi di LDL-C. A marzo 2024, il Comitato per i...leggi la news
  • Morte cardiaca improvvisa nello sportivo: il doping non c’entra!
    Fonte: Hansen, et al. 10.1016/j.jacep.2023.11.006. La conoscenza tra morte cardiaca improvvisa correlata allo sport (sport-related sudden cardiac death, SrSCD) e i risultati degli esami tossicologici negli atleti è scarsa. In questo studio gli autori hanno quindi analizzato i risultati tossicologici post mortem in una coorte multinazionale di giovani vittime di SrSCD. A tale scopo, i casi di SCD con età compresa tra i 12 e i 49 anni con esame post mortem completo sono stati inclusi, coinvolgendo Danimarca, Spagna e Australia. I risultati sono stati confrontati tra SrSCD e non-SrSCD, valutando il ruolo dei risultati tossicologici nei casi di SrSCD. Sono stati inclusi 3.189 casi di SCD, di cui 219 (7%) erano correlati allo sport....leggi la news
  • Beneficio della terapia con dapagliflozin in pazienti con scompenso cardiaco e pregresso infarto miocardico
    Fonte: Peikert A, Vaduganathan M, Claggett BL, et al. Eur J Heart Fail. Published online March 15, 2024. doi:10.1002/ejhf.3184. Un’analisi combinata degli studi DAPA-HF e DELIVER ha documentato che il dapagliflozin determina un beneficio significativo in pazienti con scompenso cardiaco a prescindere dal fatto che questi abbiano presentato o meno un infarto miocardico. L’analisi ha incluso oltre 11.000 pazienti, di cui il 34% aveva presentato un infarto. Questi ultimi pazienti presentavano un rischio maggiore di eventi. Il dapagliflozin ha mostrato un'efficacia simile nel ridurre il rischio del risultato primario sia nei pazienti con che senza precedente infarto, con un hazard ratio (HR) di 0,83 per i pazienti con infarto 0,76 per quelli senza. Questi benefici...leggi la news
  • Intelligenza artificiale ed RX del torace: back to the future!
    Fonte: Bhave, et al. 10.1093/eurheartj/ehad782. L'identificazione precoce delle anomalie strutturali cardiache indicative di insufficienza cardiaca è cruciale per migliorare la prognosi dei pazienti. Le radiografie del torace (chest X-ray, CXR) vengono regolarmente eseguite su una vasta popolazione di pazienti, offrendo un'opportunità per sviluppare strumenti di screening basati sull’intelligenza artificiale. In questo studio, è stato dunque sviluppato un modello per identificare l'ipertrofia (LVH) e la dilatazione del ventricolo sinistro (LVD) utilizzando immagini di CXR. A tale scopo, sono stati utilizzati 71.589 esami provenienti da 24.689 pazienti diversi che avevano eseguito un ecocardiogramma entro 1 anno. È stato dunque sviluppato e valutato un modello di deep learning utilizzando le curve ROC. Le prestazioni del modello sono state...leggi la news
  • Corticosteroidi in aggiunta alla trombectomia nell’ictus: risultati dello studio MARVEL
    Fonte: Yang Q, JAMA. 2024; doi: 10.1001/jama.2024.0626. C’è una costante ricerca di terapie aggiuntive che possano migliorare il trattamento dell'ictus ischemico acuto. A tal riguardo, studi preclinici hanno mostrato dei benefici dei corticosteroidi che sembrano in grado di ridurre l'area di infarto, regolando il flusso sanguigno e stabilizzando la barriera ematoencefalica. Tuttavia, manca una validazione clinica negli uomini. Un recente trial clinico randomizzato condotto in Cina ha mirato a determinare se il metilprednisolone intravenoso migliora gli esiti per i pazienti con ictus ischemico acuto dovuto a occlusione di vasi sanguigni di grande diametro (LVO) sottoposti a trombectomia endovascolare. Lo studio ha coinvolto 1.680 pazienti reclutati in 82 ospedali, con arruolamento avvenuto tra febbraio 2022 e...leggi la news

Primo Piano

Attendi...
loading
3-2020
DiabeLink
ANTICOAGULANTI ORALI? MAI STATI COSÌ SICURI!
AUTOMONITORAGGIO GLICEMICO E TERAPIA DEL DIABETE
Guida Sicura
Speciale
BBMAX
Best Practice
OpenLab
Experience Desk