Ipotensione da sacubitril/valsartan in pazienti con scompenso cardiaco a frazione d’eiezione lievemente ridotta o preservata: fattori di rischio e implicazioni prognostiche
Fonte: ACC Congress 2024 - Foà A, Vaduganathan M, Claggett BL, et al. J Am Coll Cardiol. 2024 (doi: 10.1016/j.jacc.2024.02.035).

Uno studio recentemente pubblicato sul "Journal of the American College of Cardiology" ha esplorato le implicazioni dell'ipotensione correlata al trattamento con sacubitril/valsartan in pazienti affetti da scompenso cardiaco con frazione di eiezione lievemente ridotta o preservata. L'analisi, derivante dai dati del trial PARAGON-HF, si concentra sui predittori di ipotensione indotta da trattamento, sulle conseguenze cliniche post-ipotensione e sulla relazione tra la frazione di eiezione ventricolare sinistra e l'incidenza di ipotensione. Tra i 4.796 pazienti arruolati nel trial, il 13% ha sperimentato episodi di ipotensione, con una frequenza significativamente maggiore nel braccio di trattamento con sacubitril/valsartan rispetto a quello trattato solo con valsartan. l'analisi ha identificato vari predittori di ipotensione, inclusa l'assenza di storia di ipertensione o diabete, il trattamento con sacubitril/valsartan, una precedente abitudine al fumo, una frazione d’eiezione più elevata, valori più alti di creatinina, fibrillazione atriale al momento dell'arruolamento, l'assenza di ipertrofia ventricolare sinistra, livelli più elevati di NT-proBNP e l'uso concomitante di antagonisti del recettore mineralcorticoide al momento dell'arruolamento. In seguito a episodi di ipotensione, i pazienti hanno mostrato un rischio significativamente maggiore di morte cardiovascolare, ospedalizzazioni totali per scompenso cardiaco, morte per tutte le cause, ospedalizzazione per cause cardiovascolari e non cardiovascolari. È importante notare che la frazione d’eiezione ha modificato l'associazione tra il trattamento con sacubitril/valsartan e il rischio di ipotensione, evidenziando come i pazienti con frazione d’eiezione ≥60% abbiano sperimentato rischi più elevati legati al trattamento rispetto a quelli con una frazione d’eiezione più bassa. Questi risultati sottolineano l'importanza di considerare attentamente il profilo di rischio/beneficio nell'uso del sacubitril/valsartan in pazienti con scompenso cardiaco con frazione di eiezione lievemente ridotta o preservata, specialmente in coloro con una frazione d’eiezione superiore alla norma, data la loro maggiore propensione a sviluppare ipotensione correlata al trattamento senza evidenziare un chiaro beneficio clinico.

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