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Beta bloccanti e sanguinamento delle varici esofagee in pazienti epatopatici: meglio i non selettivi! |
Fonte: J Am Acad Nurse Pract. 2010 Dec; 22(12): 640-7.
Anche il personale infermieristico ha un ruolo fondamentale nella prevenzione del sanguinamento delle varici esofagee nel paziente epatopatico: a tale personale competono l’insegnamento pratico, l’individuazione dei sintomi basilari precoci, etc. Per questo, particolare interesse ha un lavoro svolto presso il Dipartimento di Endoscopia dell’Università della Pennsylvania, grazie al quale è stato svolto un programma educazionale rivolto agli allievi infermieri. Tale programma, in particolare, è stato indirizzato alla descrizione dettagliata della fisiopatologia dell’ipertensione portale e, successivamente, sull’effettivo uso di beta-bloccanti non selettivi nella prevenzione dei sanguinamenti. Ciò al fine di operare una efficace prevenzione primaria del sanguinamento e di ridurre il rischio di morte. La raccolta di articoli ricavati mediante ISI Web of Science, risalenti al periodo 2004-2009 ed utilizzando le parole-chiave “cirrosi”, “ipertensione portale”, “varici esofagee” e “beta-bloccanti” ed includendo testi accademici, review (sia da articoli di tipo retrospettivo sia da articoli di tipo prospettico) e studi prospettici randomizzati, ha portato a concludere che la cirrosi epatica rappresenta la causa principale di ipertensione portale in Europa ed in Nord America. Le varici esofagee ad essa conseguenti sono, come è noto, il risultato dello sviluppo di circoli collaterali porto-sistemici finalizzati a ridurre la pressione nel sistema portale. In conseguenza dell’anomalo determinarsi un elevato flusso in un distretto normalmente poco “abitato”, l’emorragia a livello delle varici esofagee non è rara ed, anzi, rappresenta la causa maggiore di morbilità e mortalità nell’ipertensione portale. Ciò stante, la prevenzione primaria dell’emorragia da varici esofagee rappresenta, nel paziente epatopatico, un obiettivo cruciale della terapia. In tale contesto, altrettanto cruciale è l’uso dei beta bloccanti non selettivi. L’analisi della letteratura, infatti, dimostra come l’utilizzo di beta bloccanti non selettivi conduca ad una minore pressione portale e ad una riduzione del rischio di sanguinamento da varici esofagee, con conseguente riduzione della mortalità. Ciò stante è sorprendente osservare come davvero pochi pazienti con ipertensione portale e varici esofagee risultino in terapia beta bloccante. Compito del Medico e del personale infermieristico, pertanto, è colmare questo ennesimo gap di trattamento, ottimizzando la terapia beta bloccante in pazienti non certo cardiopatici, ma esposti ad un rischio consistente di morte a causa di sanguinamento dal circolo collaterale esofago-portale. |
- Pericardite dopo ablazione di fibrillazione atriale: incidenza e predittori
Fonte: Yadav R, Satti DI, Malwankar J, et al. JACC Clin Electrophysiol. 2024;10:262-269. Uno studio recente ha analizzato l'incidenza, le caratteristiche e i predittori di pericardite acuta in seguito all'ablazione con catetere per fibrillazione atriale. Dall'analisi di 1.540 pazienti sottoposti ad ablazione AF in un singolo centro tra il 1 gennaio 2016 e il 31 marzo 2022, il 3,7% ha sviluppato pericardite acuta secondo la definizione delle linee guida della Società Europea di Cardiologia. L'ablazione con radiofrequenza è emersa come un predittore indipendente di pericardite acuta post-ablazione (odds ratio - OR: 2.09), mentre il rischio si riduceva con l’età (OR: 0.97). Il tempo mediano all'insorgenza dei sintomi è stato di 1 giorno, con cambiamenti elettrocardiografici...leggi la news - Correlazione tra disfunzione del ventricolo destro e stenosi aortica
Fonte: Fulop P, Valocik G, Vachalcovà M. B, et al. Int J Cardiovasc Imaging. 2024 Feb. DOI:10.1007/s10554-023-02986-9. Attualmente, la funzione del ventricolo destro nei pazienti con stenosi aortica non è presa sufficientemente in considerazione nel processo decisionale di sostituzione della valvola aortica. Pertanto è stata effettuata un’analisi prospettica su 68 pazienti affetti da stenosi aortica severa, valutando con metodiche ecocardiografiche 3D la funzione del ventricolo destro (volumi telediastolici e telesistolici, frazione d’eiezione): c'erano più pazienti con disfunzione ventricolare destra nel gruppo con basso gradiente (RVEF < 45%) che nel gruppo con alto gradiente (63,6% vs 39%, p = 0,02); i pazienti con basso gradiente avevano una funzione ventricolare destra peggiore rispetto ai pazienti con alto...leggi la news - Impatto degli SGLT2-inibitori sul rimodellamento cardiaco sinistro nello scompenso cardiaco con frazione di eiezione ridotta
Fonte: Usman MS, Januzzi JL, Anker SD, et al. Eur J Heart Fail. 2024;26:373-382. doi:10.1002/ejhf.3129. Un'analisi sistematica e meta-analisi ha esaminato gli effetti degli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio 2 (SGLT2i) sul rimodellamento cardiaco sinistro in pazienti con scompenso cardiaco con frazione di eiezione ridotta (HFrEF). Lo studio ha incluso dati da sei trial clinici, con un totale di 555 pazienti, analizzando parametri quali il volume telediastolico e telesistolico del ventricolo sinistro, la frazione di eiezione e l'indice di volume atriale sinistro. I pazienti trattati con SGLT2i hanno presentato miglioramenti significativi in termini di volume telediastolico e telesistolico e nella frazione di eiezione del ventricolo sinistro rispetto ai controlli. Di conseguenza, il trattamento con SGLT2i sembra...leggi la news - Effetti della dieta chetogenica sulla pressione arteriosa
Fonte: Amini M, NMCD. 2024; doi: 10.1016/j.numecd.2023.12.004. La dieta chetogenica è caratterizzata da un alto contenuto di grassi e basso contenuto di carboidrati ed è progettata per favorire l’ossidazione degli acidi grassi, portando alla perdita di peso. Inoltre, la dieta chetogenica è stata associata a potenziali benefici per alcune condizioni mediche come l'epilessia e il diabete di tipo 2. Un'analisi recente ha esplorato il possibile impatto della dieta chetogenica (KD) sulla pressione arteriosa (PA). L'analisi, condotta su 23 studi randomizzati, ha rivelato che la KD non produce cambiamenti significativi nella pressione arteriosa sistolica (differenza media ponderata: −0,87 mmHg) né nella pressione diastolica ( −0,11 mmHg) rispetto a una dieta di controllo. Inoltre, l'analisi della correlazione...leggi la news
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