• Lipoproteina(a): un rischio che non si ferma al primo evento
    Fonte: MacDougall DE et al. Eur Heart J. 2025. doi: 10.1093/eurheartj/ehaf297. In un’analisi su larga scala ottenuta dal US Family Heart Database, gli autori hanno valutato se livelli più elevati di lipoproteina (a) (Lp(a)) continuassero a stratificare il rischio di eventi cardiovascolari anche in pazienti con nota malattia aterosclerotica cardiovascolare (atherosclerotic cardiovascular disease, ASCVD). Sono stati identificati 273.770 adulti con ASCVD e Lp(a) misurata in nmol/L... Aggiungi commentoleggi la news
  • Effetti di empagliflozin sugli esiti renali acuti e cronici
    Fonte: Herrington WG et al. Lancet Diabetes Endocrinol. 2024;13(12). doi:10.1016/S2213-8587(24)00265-3. Comprendere come gli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2 inibitori) influenzino la funzione renale in diversi stadi di malattia renale cronica è cruciale per ottimizzare il loro impiego clinico. Una meta-analisi su dati individuali di 23.340 partecipanti provenienti da quattro grandi trial randomizzati controllati con placebo (EMPA-REG OUTCOME, EMPEROR-Reduced... Aggiungi commentoleggi la news
  • Dicarbonili alimentari e rischio cardiovascolare: uno studio della corte EPIC sorprendente
    Fonte: Mayen et al https://doi.org/10.1093/eurjpc/zwaf060. I composti dicarbonilici presenti negli alimenti, come metilglicossale (MGO), glicossale (GO) e 3-deossi-glucosone (3-DG), sono noti per le loro proprietà pro-infiammatorie e pro-ossidative, ma il loro ruolo nello sviluppo delle malattie cardiovascolari (CVD) è stato poco studiato. Una nuova analisi della coorte EPIC ha esplorato l’associazione tra assunzione alimentare di dicarbonili e rischio di CVD fatali e non fatali.Lo... Aggiungi commentoleggi la news
  • Gliflozine e rischio di malattie reumatiche autoimmuni: studio di coorte basato sulla "real life"
    Fonte: Bing Hong et al. https://www.bmj.com/content/391/bmj-2025-085196. In questo studio l'esito primario era costituito dalle malattie reumatiche autoimmuni, definite utilizzando un algoritmo convalidato che incorporava codici diagnostici e registrazioni in un programma nazionale specifico per la malattia. Gli esiti secondari erano i singoli tipi di malattie reumatiche autoimmuni, tra cui l'artrite infiammatoria e le malattie del tessuto connettivo. Le infezioni genitali e l'herpes zoster... Aggiungi commentoleggi la news

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