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Verapamil efficace come antidiabetico? Sembrerebbe di sì! |
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Fonte: Diabetes 2012; 61(4): 848-856.
Sebbene la perdita di massa β-cellulare sia uno dei processi più importanti nella progressione del diabete, non ci sono terapie che rallentino questo processo. È stato recentemente identificato un recettore TXNIP che potrebbe avere un ruolo a riguardo. La glicemia e il diabete regolano l’espressione di TXNIP, e la sua iper-produzione provoca l’apoptosi β-cellulare. Trovare un farmaco che inibisca l’espressione di TXNIP sarebbe un passo molto importante; questi autori hanno scoperto che il calcio antagonista verapamil inibisce l’espressione di TXNIP nelle cellule INS-1 e nelle insule umane, aumentando i livelli endogeni di insulina. Verapamil sembra anche promuovere la sopravvivenza β-cellulare e migliorare la sensibilità all’insulina nei topi. Quindi, per la prima volta, è stato identificato un farmaco che può inibire espressione di TXNIP, aumentare la sopravvivenza β-cellulare e prevenire, e persino migliorare, l’andamento del diabete. |
- Numero di passi quotidiani e rischio di eventi cardiovascolari nei soggetti di mezza età: ci sono differenze di sesso?
Fonte: Takeji Y, et al. DOI: 10.1161/JAHA.124.040402. In questo studio osservazionale basato sul database KenCoM Healthcare, è stata valutata l’associazione tra il numero di passi giornalieri registrati da smartphone e il rischio di eventi cardiovascolari, con particolare attenzione alle differenze di sesso, in una popolazione di mezza età. Sono stati inclusi 73.975 partecipanti giapponesi (55.612 uomini e 18.363 donne) con età media di 44,1 ± 10,1 anni, reclutati tra gennaio 2016 e settembre 2021 tramite l’app KenCoM. L’endpoint primario era l’incidenza cumulativa a 5 anni di eventi cardiovascolari compositi, comprendenti infarto miocardico, ictus, angina pectoris, insufficienza cardiaca e fibrillazione atriale. I partecipanti sono stati suddivisi in cinque gruppi in base al numero medio di passi...leggi la news - L’impatto del diabete sugli eventi avversi cardiovascolari in base ai livelli di Lp(a) in pazienti con patologia aterosclerotica
Fonte: Kim et al https://doi.org/10.1093/eurjpc/zwaf036. La lipoproteina(a) [Lp(a)] è un fattore di rischio emergente per eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE). Tuttavia, le evidenze sul rischio di MACE in base ai livelli di Lp(a) nei pazienti aterosclerotici sono insufficienti, e sono necessari più dati per capire se il diabete di tipo 2 (T2DM) contribuisca ulteriormente a questo rischio. Recentemente è stato pubblicato sullo European Journal of Preventive Cardiology (EJPC) uno studio che ha valutato l'associazione tra Lp(a) e MACE nei pazienti aterosclerotici e confrontato l'entità dell'associazione Lp(a)-MACE nei pazienti con e senza T2DM. Utilizzando uno studio di coorte retrospettivo di pazienti aterosclerotici con e senza T2DM, sottoposti a screening per Lp(a) tra il 1° gennaio 2000...leggi la news - Validazione delle raccomandazioni delle linee guida per la prevenzione della morte cardiaca improvvisa nella cardiomiopatia ipertrofica
Fonte: Amano M, et al. DOI: 10.1016/j.jchf.2025.06.001. In questo studio retrospettivo, multicentrico e osservazionale, sono stati inclusi 3.611 pazienti consecutivi con cardiomiopatia ipertrofica provenienti da un ampio registro giapponese, con l’obiettivo di valutare i profili clinici e l’incidenza di morte cardiaca improvvisa (sudden cardiac death, SCD) in base ai fenotipi clinici e di validare le performance delle attuali linee guida per l’impianto di defibrillatore impiantabile (ICD). L’endpoint primario era un evento composito di SCD o evento equivalente. L’incidenza cumulativa a 5 anni di SCD è risultata particolarmente elevata nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica in fase terminale, definita da frazione di eiezione <50% (18,5%), seguiti da quelli con ostruzione medio-ventricolare e forme non ostruttive (6,9% e...leggi la news - Lp(a) elevata come fattore di rischio indipendente per l’insorgenza della fibrillazione atriale
Fonte: Awad et al https://doi.org/10.1093/eurjpc/zwaf063. La fibrillazione atriale (FA) è l'aritmia cardiaca più comune. Sebbene la lipoproteina(a) [Lp(a)] sia riconosciuta come un fattore di rischio ben consolidato per la malattia cardiovascolare aterosclerotica, il suo ruolo nello sviluppo della FA, indipendentemente da questa associazione, resta poco chiaro. Recentemente è stato pubblicato uno studio sull’ European Journal of Preventive Cardiology (EJPC) in cui sono stati inclusi pazienti adulti provenienti dai tre siti della Mayo Clinic con un valore basale di Lp(a) e senza storia di FA. I pazienti sono stati categorizzati in due gruppi in base ai loro livelli di Lp(a): Lp(a) alta (≥50 mg/dL) e Lp(a) bassa (<50 mg/dL). Le probabilità di sopravvivenza liberi da FA...leggi la news
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verapamil usato dagli AA.
Staremo a vedere....!
Ci fu però un periodo in cui si disse che rallentava l'insorgenza della nefropatia diabetica poi tutto ciò scomparve ( a parte il fatto che se si riduce la PA si rallenta comunque la progressione della nefropatia).
Speriamo che il buon vecchio verapamil questa volta riesca nell'intento.
Comunque l'orientamento al risparmio della beta cellula è la strada principe della ricerca sul Diabete, pertanto qualsiasi spunto è da approfondire.
Sarà interessante vedere come questa scoperta possa essere sviluppata ulteriormente e se il verapamil si confermerà come un farmaco efficace nel prevenire e migliorare il decorso del diabete.
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