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| Verapamil efficace come antidiabetico? Sembrerebbe di sì! |
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Fonte: Diabetes 2012; 61(4): 848-856.
Sebbene la perdita di massa β-cellulare sia uno dei processi più importanti nella progressione del diabete, non ci sono terapie che rallentino questo processo. È stato recentemente identificato un recettore TXNIP che potrebbe avere un ruolo a riguardo. La glicemia e il diabete regolano l’espressione di TXNIP, e la sua iper-produzione provoca l’apoptosi β-cellulare. Trovare un farmaco che inibisca l’espressione di TXNIP sarebbe un passo molto importante; questi autori hanno scoperto che il calcio antagonista verapamil inibisce l’espressione di TXNIP nelle cellule INS-1 e nelle insule umane, aumentando i livelli endogeni di insulina. Verapamil sembra anche promuovere la sopravvivenza β-cellulare e migliorare la sensibilità all’insulina nei topi. Quindi, per la prima volta, è stato identificato un farmaco che può inibire espressione di TXNIP, aumentare la sopravvivenza β-cellulare e prevenire, e persino migliorare, l’andamento del diabete. |
- Determinanti sociali di salute sfavorevoli ed obesità
Fonte: Philip et al 10.1016/j.jacadv.2025.102154. L'obesità è un fattore di rischio ben consolidato per le malattie cardiovascolari e la mortalità, ma la sua interazione con i determinanti sociali della salute (SDoH) rimane insufficientemente studiata. Lo svantaggio socioeconomico può esacerbare le disparità sanitarie, eppure l'impatto cumulativo degli SDoH sulla mortalità prematura negli individui con obesità non è ben compreso. Gli SDoH sono fattori chiave che contribuiscono alle malattie cardiovascolari, eppure il loro impatto cumulativo sulla mortalità prematura tra gli individui con obesità rimane inesplorato. Questo studio ha analizzato i dati di partecipanti provenienti dagli Stati Uniti di età compresa tra 18 e 64 anni provenienti dal National Health Interview Survey 2013−2018, collegati al National Death Index....leggi la news - Terapia ormonale in menopausa: beneficio prevalentemente nelle donne più giovani
Fonte: Rossouw JE et al. JAMA Intern Med. 2025. doi:10.1001/jamainternmed.2025.4510. Comprendere quali donne possano trarre beneficio dalla terapia ormonale sostitutiva in menopausa (Menopausal Hormone Therapy, MHT) è essenziale per bilanciare sollievo sintomatico e rischio cardiovascolare. In un’analisi secondaria dei trial randomizzati Women’s Health Initiative, che hanno coinvolto 27.347 donne in postmenopausa (età media 63.4 anni), è stato valutato l’effetto della terapia con estrogeni coniugati equini (Conjugated Equine Estrogens, CEE; 0.625 mg/die), da soli o in combinazione con medrossiprogesterone acetato (Medroxyprogesterone Acetate, MPA; 2.5 mg/die), sul rischio di malattie cardiovascolari aterosclerotiche (Atherosclerotic Cardiovascular Disease, ASCVD) in presenza di sintomi vasomotori (Vasomotor Symptoms, VMS). Durante un follow-up mediano di 7.2 anni per lo studio CEE e 5.6...leggi la news - Il ruolo dei beta bloccanti nei pazienti con sindrome coronarica acuta e frazione d’eiezione >40%
Fonte: Maeder et al https://doi.org/10.1093/ehjcvp/pvaf062. Nonostante il beneficio della terapia con beta-bloccanti (BB) sia accertato per i pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS) e una frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) ≤40%, il suo ruolo in quelli con LVEF>40% è controverso. E’ stata valutata la relazione tra la terapia con BB alla dimissione e la mortalità a 1 anno in base alla LVEF in un'ampia coorte contemporanea di ACS. Sono stati studiati i pazienti arruolati nel registro Acute Myocardial Infarction in Switzerland (AMIS) Plus tra il 2005 e il 2024 con informazioni sui BB alla dimissione, LVEF e mortalità a 1 anno. È stata analizzata l'associazione tra la terapia con BB e la mortalità a...leggi la news - Indice aterogenico plasmatico e vulnerabilità della placca: una nuova chiave per prevedere il rischio dopo STEMI
Fonte: Zhao X et al. Cardiovasc Diabetol. 2025;24:404. doi:10.1186/s12933-025-0404-3. Identificare precocemente i pazienti con infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI) a maggior rischio di eventi avversi rimane una sfida clinica. In questo studio prospettico condotto su 274 pazienti adulti con STEMI sottoposti a intervento coronarico percutaneo primario e a tomografia a coerenza ottica (Optical Coherence Tomography, OCT) della lesione colpevole, è stato valutato il valore prognostico dell’indice aterogenico plasmatico (Atherogenic Index of Plasma, AIP) e della presenza di fibroateroma a cappuccio sottile (Thin-Cap Fibroatheroma, TCFA). L’AIP è stato calcolato come log10 (trigliceridi/colesterolo HDL) e i partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi in base al valore soglia dell’indice e alla presenza di...leggi la news
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verapamil usato dagli AA.
Staremo a vedere....!
Ci fu però un periodo in cui si disse che rallentava l'insorgenza della nefropatia diabetica poi tutto ciò scomparve ( a parte il fatto che se si riduce la PA si rallenta comunque la progressione della nefropatia).
Speriamo che il buon vecchio verapamil questa volta riesca nell'intento.
Comunque l'orientamento al risparmio della beta cellula è la strada principe della ricerca sul Diabete, pertanto qualsiasi spunto è da approfondire.
Sarà interessante vedere come questa scoperta possa essere sviluppata ulteriormente e se il verapamil si confermerà come un farmaco efficace nel prevenire e migliorare il decorso del diabete.
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