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| Verapamil efficace come antidiabetico? Sembrerebbe di sì! |
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Fonte: Diabetes 2012; 61(4): 848-856.
Sebbene la perdita di massa β-cellulare sia uno dei processi più importanti nella progressione del diabete, non ci sono terapie che rallentino questo processo. È stato recentemente identificato un recettore TXNIP che potrebbe avere un ruolo a riguardo. La glicemia e il diabete regolano l’espressione di TXNIP, e la sua iper-produzione provoca l’apoptosi β-cellulare. Trovare un farmaco che inibisca l’espressione di TXNIP sarebbe un passo molto importante; questi autori hanno scoperto che il calcio antagonista verapamil inibisce l’espressione di TXNIP nelle cellule INS-1 e nelle insule umane, aumentando i livelli endogeni di insulina. Verapamil sembra anche promuovere la sopravvivenza β-cellulare e migliorare la sensibilità all’insulina nei topi. Quindi, per la prima volta, è stato identificato un farmaco che può inibire espressione di TXNIP, aumentare la sopravvivenza β-cellulare e prevenire, e persino migliorare, l’andamento del diabete. |
- Dieta e nutrizione nella prevenzione delle malattie cardiovascolari
Fonte: Marques-Vidal P, et al. Eur J Prev Cardiol. 2025 Jun 12:zwaf310. doi: 10.1093/eurjpc/zwaf310. Epub ahead of print. PMID: 40504596. L'alimentazione è un elemento fondamentale nella prevenzione delle malattie cardiovascolari (CVD), ma gli operatori sanitari potrebbero non avere una chiara comprensione delle attuali ricerche basate su prove scientifiche a sostegno delle abitudini alimentari e delle raccomandazioni. Questo studio mira a valutare le ricerche esistenti basate su prove scientifiche sull'importanza della dieta sui biomarcatori del rischio di CVD, in particolare gli effetti dei modelli alimentari, di alimenti specifici e di costituenti quali vitamine/minerali e composti bioattivi di origine vegetale sul rischio di CVD. Le abitudini alimentari a base vegetale ricche di alimenti minimamente trasformati, verdura e...leggi la news - L’associazione tra il colesterolo residuo e il rischio cardiovascolare-renale metabolico
Fonte: Ding et al https://doi.org/10.1093/eurjpc/zwaf248. La sindrome cardiovascolare-renale-metabolica avanzata (CKM) ha un impatto profondo sugli outcome clinici avversi, in particolare sulle malattie cardiovascolari (CVD). Il colesterolo residuo (RC) è emerso come un potenziale fattore di rischio per i disturbi metabolici e cardiovascolari, ma la sua associazione con la sindrome CKM rimane inesplorata. Questo studio si è proposto di indagare la relazione tra RC e la progressione della sindrome CKM. Questo studio ha utilizzato i dati del China Health and Retirement Longitudinal Study (CHARLS) relativi al periodo 2011–20. Sono stati condotti modelli di regressione logistica per stimare l'associazione tra l'RC e gli stadi avanzati della CKM al basale. Sono stati impiegati modelli di regressione di Cox...leggi la news - La prevalenza e le implicazioni cliniche del blocco di branca destro completo nei soggetti giovani
Fonte: Maclachlan et al https://doi.org/10.1093/eurjpc/zwae082. Esistono informazioni limitate sul significato clinico del blocco di branca destra completo (BBDDC) negli individui giovani. Recentemente è stato pubblicato sullo European Journal of Preventive Cardiology il cui scopo era determinare la prevalenza e il significato del BBDDC in un'ampia coorte di individui di età compresa tra 14 e 35 anni. Dal 2008 al 2018, 104.369 individui consecutivi sono stati sottoposti a valutazione cardiovascolare tramite questionario sanitario, elettrocardiogramma, consultazione clinica ed ecocardiografia selettiva. Il follow-up è stato ottenuto tramite consultazioni telefoniche dirette. Il follow-up medio è stato di 7,3±2,7 anni. Il BBDDC è stato identificato in 154 individui (0,1%) ed era più prevalente nei maschi rispetto alle femmine (0,20% vs....leggi la news - Il rischio infiammatorio residuo e il colesterolo LDL nei pazienti in terapia con statine sottoposti ad intervento coronarico percutaneo
Fonte: Bay et al https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehaf196. Livelli elevati di colesterolo-LDL e l'infiammazione, misurata dalla proteina C-reattiva ad alta sensibilità, sono correlati al rischio cardiovascolare. Tuttavia, mancano dati sull'impatto relativo del colesterolo-LDL e del rischio infiammatorio residuo nei pazienti in terapia con statine sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI). Per questo motivo, il seguente studio si è proposto di indagare l'impatto del rischio colesterolemico/infiammatorio residuo nei pazienti in terapia con statine sottoposti a PCI. Dal 2012 al 2022, sono stati analizzati i pazienti sottoposti a PCI presso un centro di riferimento. I pazienti sono stati stratificati in base ai livelli di colesterolo-LDL (≥70 vs <70 mg/dL) e di proteina C-reattiva ad alta sensibilità (≥2 vs <2 mg/L):...leggi la news
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verapamil usato dagli AA.
Staremo a vedere....!
Ci fu però un periodo in cui si disse che rallentava l'insorgenza della nefropatia diabetica poi tutto ciò scomparve ( a parte il fatto che se si riduce la PA si rallenta comunque la progressione della nefropatia).
Speriamo che il buon vecchio verapamil questa volta riesca nell'intento.
Comunque l'orientamento al risparmio della beta cellula è la strada principe della ricerca sul Diabete, pertanto qualsiasi spunto è da approfondire.
Sarà interessante vedere come questa scoperta possa essere sviluppata ulteriormente e se il verapamil si confermerà come un farmaco efficace nel prevenire e migliorare il decorso del diabete.
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